Da un recente studio condotto dall'Osservatorio Internet of Things del
Politecnico di Milano, emerge, come grazie ad un’adozione pervasiva del
paradigma dell’IoT a livello di sistema paese, sarebbe possibile risparmiare
complessivamente circa 4,2 miliardi di euro all'anno.
Il paradigma dell’Internet of Things (IoT), che rappresenta oggi uno dei
principali fattori abilitanti, integrandosi al concetto di Smart City, ne
migliora la gestione, la rende più vivibile e fornisce slancio alle attività
economiche.
Lo scenario applicativo in Italia è variegato, la maggior parte dei progetti avviati dai
comuni intervistati, gravitano attorno a due temi principali:
1.Gestione
della mobilità (58% dei comuni)
2. Illuminazione intelligente (52%).
Inoltre, un dato interessante emerso dalla ricerca riguarda le criticità
e le difficoltà nella realizzazione di progetti, evidenziate dai comuni nella mancanza di risorse economiche e di
competenze.
La selezione dei progetti IoT per la Smart City deve partire da una
attenta analisi delle esigenze del territorio: emerge quindi ancora una volta l’importanza di dotare la PA delle giuste
competenze, in modo
da sviluppare quella sensibilità che può consentire di identificare le
opportunità più adatte al proprio contesto.
Per superare l’empasse si ritiene quindi necessario lavorare su entrambi
questi fronti, cercando di ottimizzare gli investimenti, definendo opportuni
modelli di finanziamento e al contempo creando nella Pubblica Amministrazione
le competenze adeguate per selezionare e gestire i progetti.
Ancora una volta ci troviamo a partire dal basso per avviare concrete
soluzioni a livello territoriale. Un esempio pratico ci viene dal progetto
Goletta Lilla e il suo slogan “Tingiamo di Lilla i nostri territori”.
Pensate anche voi che questa possa essere il percorso migliore per
avviare un progetto paese valido e sostenibile?
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