mercoledì 30 dicembre 2015

Il servizio “E015 for Smart Communities” utilizzato da 124 Comuni della Lombardia

Fino ad oggi sette Distretti dell’Attrattività composti da 124 Comuni lombardi hanno scelto il servizio “E015 for Smart Communities” realizzato da A10S iTech srl in partnership con altre imprese della rete HUBIT –The HUB of Information & Technology– per caricare e tenere aggiornati i loro dati riguardanti le tematiche : Eventi, Punti di Interesse ed Itinerari dei canali pubblicati nell’eco sistema digitale E015.Inoltre è possibile caricare e gestire i dati e le informazioni relative alle attività ed alle promozioni commerciali presenti sul territorio.

Il servizio E015 for Smart Communities è stato presentato a gennaio 2015 presso la sede dell’Associazione Commercianti ed Esercenti di Bergamo alla presenza delle massime autorità della Città di Bergamo, di ConfCommercio e dell’associazione Assintel.

E015 for Smart Communities ha come finalità quella di mettere i territori, i Comuni, le Associazioni, attraverso l’utilizzo di uno strumento semplice ed a bassi costi, nelle condizioni di diffondere informazioni e dati utili, di agevolare la sinergia, di arricchire i propri siti, le proprie APP, di creare nuove applicazioni, di valorizzare e promuovere ogni singola realtà territoriale ed imprenditoriale.

Per questi principali motivi già 124 Comuni lombardi hanno deciso di utilizzare questo servizio nei progetti di promozione dei loro territori.
Distretto dell’Attrattività BRIAN TECH – Un Territorio a port@ta di mano – composto da 8 Comuni : Vimercate, Agrate Brianza, Bellusco, Bernareggio, Cavenago Brianza, Concorezzo, Ornago, Usmate Velate, con la collaborazione del Distretto Green and High Tech Monza Brianza per la progettazione e fornitura della parte tecnologica 
Distretto dell’Attrattività - denominato GATE – Green Attractivity Territory for EXPO - composto da 31 Comuni : Seriate, Albano Sant’Alessandro, Albino, Alzano Lombardo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Chiuduno, Colzate, Costa di Mezzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Gorle, Montello, Nembro, Orio al Serio, Pedrengo, Pradalunga, Ranica, San Paolo d’Argon, Scanzorosciate, Trescore Balneario, Torre Boldone, Torre de’ Roveri, Vertova, Villa di Serio 
Distretto dell’Attrattività - denominato Isola Bergamasca - composto da 21 Comuni : Ambivere, Bonate Sotto, Bonate Sopra, Bottanuco, Brembate, Brembate Sopra, Calusco d’Adda, Capriate S. Gervasio, Carvico, Chignolo d’Isola, Filago, Madone, Mapello, Medolago, Ponte S. Pietro, Presezzo, Solza, Suisio, Sotto il Monte, Terno d’Isola, Villa d’Adda 
Distretto dell’Attrattività - denominato “Garda L@ke, un lago di Opportunità”  - composto da 11 Comuni : Desenzano, Lonato, Bedizzole, Calvagese della Riviera, Sirmione, Padenghe, Moniga, Manerba, Polpenazze, Pozzolengo e Soiano
Distretto dell’Attrattività  - denominato “Valli in F@miglia” - composto da 11 Comuni di Zogno, Valbrembilla, Sedrina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Vedesta, Blello, Moggio, Cassina, Cremeno e Pasturo
 Distretto dell’Attrattività - denominato – Bassa Pianura Bergamasca – “Natura e tradizione tra fiumi, fontanili e fortificazioni”- composto da 27 Comuni : Antegnate, Barbata, Calcio, Cortenuova, Covo, Fara Olivana, Fontanella, Isso, Pumenengo, Romano di Lombardia, Torre Pallavicina, Arcene, Arzago, Bariano, Brignano Gera d'Adda, Calvenzano, Caravaggio, Casirate d'Adda, Castel Rozzone, Fornovo San Giovanni, Lurano, Morengo, Mozzanica, Pagazzano, Pontirolo Nuovo, Treviglio 
Distretto dell’Attrattività - denominato “Iseo L@ke attrattività a Gonfie Vele”  - composto da 15 Comuni : Castro, Costa Volpino, Iseo, Marone, Monte Isola, Parzanica, Pisogne, Predore, Riva di Solto, Sarnico, Sale Marasino, Solto Collina, Sulzano, Tavernola bergamasca, Lovere

mercoledì 23 dicembre 2015

RETAIL 2.0: NOI CONOSCIAMO IL TUO CLIENTE E TU?

Ricordate il punto vendita tradizionale? Quello che si approvvigionava a inizio stagione in base alle proprie previsioni di vendita e promuoveva i prodotti in vetrina, che faceva magazzino sul retro per non rimanere sprovvisto e non perdere vendite, inventariava muovendosi fra scaffali e scatoloni, riassortiva, quando possibile, in base alla propria esperienza e sensibilità e metteva in saldo a fine stagione gli articoli invenduti? Dimenticatelo.

La rivoluzione digitale sta cambiando tutto, in tanti settori, in maniera radicale, ad una velocità impressionante. Aziende che fino a pochi anni fa vantavano solide leadership di mercato, sono state travolte da nuovi entranti, capaci di attivare innovativi modelli digitali, "distruttivi" dell’esistente.
 
Un esempio su tutti: Blockbuster, leader globale nel settore dell’entertainment, che a metà anni novanta, solo negli Stati Uniti, vantava quasi cinquemila negozi “fisici”, è stata in pochi anni letteralmente spazzata via dal mercato, non avendo compreso il profondo cambio di paradigma in corso, che rendeva il "noleggio fisico" rapidamente obsoleto a fronte della più efficiente "fruizione in streaming" di un dato contenuto.
Cosa che, invece, ha perfettamente capito Netflix, nata nel 1999, nel momento di massimo splendore di Blockbuster, e che oggi vanta nel mondo oltre cinquanta milioni di abbonati ai suoi servizi in streaming. La "digital disruption" letteralmente "distrugge" i "vecchi" modelli di business e al tempo stesso premia i nuovi "entranti digitali", permettendo la creazione di enorme valore in un battito d’ali. 
Anche qui un esempio su tutti: Mark Elliot Zuckerberg nel 2004 era un giovane studente americano che muoveva i primi passi con la sua nota creatura sociale. Oggi, il mercato riconosce a Facebook, un valore prossimo ai duecento miliardi di dollari, un dato davvero stratosferico, anche considerando il ridotto tempo, dieci anni, nel quale si è prodotto. Analoga velocità di cambiamento dobbiamo attenderci nei prossimi anni nel retail, settore, fino ad oggi, solo parzialmente toccato da questo processo di "distruzione digitale".
 
Nel mondo del Retail è in atto un'evoluzione rapidissima, sulla spinta delle nuove abitudini e aspettative del consumatore e di una crescente integrazione con i canali online e mobile. Il punto vendita sta diventando sempre più una vetrina multi canale, la punta visibile di un iceberg, il nodo di una rete in cui il cliente è centrale e la domanda guida l'intero processo, richiedendo risposte tempestive e fluide a tutta la supply chain.

Per rimanere competitivi, soprattutto nei confronti dei canali di vendita on-line, i retailer devono applicare un approccio analitico predittivo per meglio comprendere il loro business e anticipare il comportamento del cliente.

Per anni il data mining è stato appannaggio di poche grandi aziende e di un limitato numero di specialisti di statistica e matematica.

Nel retail, il mito anni ‘90 di un marketing one to one, realizzabile grazie ai dati delle carte fedeltà, è stato largamente disatteso, soprattutto in Italia, da parte delle aziende e per la gran parte dei consumatori. Le loyalty card, diffusissime ormai in ogni settore del dettaglio, sono state utilizzate essenzialmente come raccoglitori elettronici di bollini e come veicolo per promozioni, comunque indifferenziate, sulla totalità dei possessori o su macro cluster di clienti definiti in base a variabili del retailer piuttosto che su abitudini di acquisto del cliente.

Questa volta il web e l’e-commerce, spesso nemici del commercio brick e mortar, vengono in aiuto al retailer, rendendo possibile l’applicazione al commercio fisico di modelli analitici predittivi costruiti per quello virtuale.
Soluzioni tecnologiche a servizio del Retailer, proprio come BeHevo (www.behevo.com)  in grado di identificare il Cliente Unico mentre si muove su diversi touch points (desktop, smartphone, tablet, app, negozio, …).
L’obiettivo è quello di favorire e incrementare fidelizzazione e ingaggio dell’utente sui diversi canali, riconoscendolo nello spostamento tra un mezzo e l’altro e tra ambiente fisico e digitale, così da rendere uniche e personali le esperienze del Cliente e, in prospettiva, poterne anticipare le esigenze.
Per mezzo di Behevo il Retailer potrà offrire ai propri clienti un’esperienza d’acquisto davvero unica per mezzo di logiche di prossimità, couponing, virtualizzazione delle tessere, engagement sul punto fisico e sull’online, riuscendo così a migliorare la propria offerta proponendo i prodotti e i servizi migliori nel momento e nel contesto giusti.












mercoledì 16 dicembre 2015

Smart Factory: un nuovo modo di produrre

Lo sviluppo tecnologico e la crescente maturità culturale verso l'utilizzo di smart devices ha modificato il modo di pensare, progettare, realizzare i processi produttivi e di supporto alla produzione e alla Industry 4.0.


Le fabbriche cambiano volto, sempre più smart e automatizzate, grazie all’internet delle cose, alle soluzioni cloud e Machine-to-Machine (M2M), alla sensoristica digitale applicata alla cyberfisica.
L'evoluzione digitale coinvolge trasversalmente i processi manifatturieri e di supporto, modificando le caratteristiche fisiche della fabbrica e di conseguenza l'organizzazione aziendale; trasformando sia i ruoli che le competenze delle figure professionali impiegate nell'ambito produttivo. Si può ormai cominciare a parlare di smart factory.

Le caratteristiche della Industry 4.0 Smart Factory si possono riassumere in:
  • Connessione: progressivo aumento delle connessioni tra strumenti e macchine della fabbrica. Questa capacità comprende la possibilità di raccolta e lo scambio di informazioni tra oggetti e la comunicazione con i sistemi informativi centrali e all’esterno alla fabbrica;
  • Digitalizzazione: ripensamento dei processi fisici e logici, mediante il supporto di tecnologie digitali che permettono nuove potenzialità in termini di efficienza ed efficacia; 
  • Intelligence: capacità dei sistemi tecnologici di elaborare informazioni e fornire istruzioni a operatori o macchine sulla base della lettura e interpretazione dei parametri del processo.


Al World Economic Forum di Davos di quest’anno, la cancelliera Angela Merkel ha annunciato nuovi massicci investimenti nell’industria 4.0: “Dobbiamo sostenere la crescita dell’economia a partire dall’utilizzo delle nuove tecnologie applicate al mondo della manifattura e della produzione industriale”.

Gli obiettivi di questo nuovo paradigma tecnologico ed economico sono molteplici: raggiungere l’efficienza energetica, ridurre l’impatto ambientale (che ha un costo), ottimizzare le risorse disponibili (a partire da quelle del territorio), rendere più veloci e flessibili i processi produttivi, ridurre i costi, aumentare la produttività e la competitività, introdurre l’innovazione tecnologica negli impianti.
 Soluzioni ad alto contenuto tecnologico che dovranno convergere in una strategia industriale orientata alla fabbrica intelligente (smart factory), quindi dotata di sistemi orientati alla cyberfisica, di infrastrutture wireless, di tecnologie IoT e M2M, di piattaforme per il cloud computing e la Human Machine Interface, di stampanti 3D, di robots, disensoristica digitale e molto altro.

Un salto tecnologico piuttosto semplice per l’Europa, di per sé pronta per la smart factory, ma che necessità di una politica più coraggiosa e allo steso tempo attenta alle esigenze sociali e del mondo del lavoro, con una capacità di visione più ampia e una volontà generale (anche da parte delle imprese) di mettere a fattore comune esperienze, risorse e best practice. Realizzare ciò che per noi sono le Smart Community.

giovedì 10 dicembre 2015

Clouding and Fogging: un paradigma che collega l’internet delle cose al internet delle persone, attraverso l’internet dei servizi.

Un capovolgimento di paradigma. Il crescere della domanda porta con sé una crescita delle risorse che aiutano a soddisfarla. Il progetto congiunto EU-Giappone, ClouT punta proprio a calare l’applicazione di architetture Cloud e Fog al contesto delle smart cities.

L’aumento di prestazioni, di capacità e di connettività nei terminali, sempre più smart, inizia a spostare il cloud da architettura sopra la rete ai suoi bordi (edges) in quello che viene chiamato “Fog” (nebbia). Abbiamo esempi di Fog nella distribuzione di contenuti da parte di SoftBank in Giappone in cui i Media Server che SoftBank fornisce gratuitamente ai suoi clienti per memorizzare i film che vengono scaricati dalla rete diventano parte della rete stessa e sono utilizzati per accedere a contenuti da parte di altri clienti di SoftBank, o in progetti di crowdsourcing 2.0 in cui l’elaborazione avviene ai bordi, all’interno dei terminali. 
Da notare inoltre come inizino ad apparire le prime applicazioni che sfruttano il Fog, ad esempio la possibilità di condividere fotografie scattate da più persone ad un evento, per avere la foto migliore tra le centinaia scattate in contemporanea o quasi da punti diversi o per combinare tra loro più foto per creare una visione d’insieme.
Una smart city deve promuovere l’integrazione e coinvolgere i cittadini affinché questi (insieme ai loro terminali –telefonini, autoveicoli, smart appliances in casa) diventino parte integrante della infrastruttura della città. 
Il progetto ClouT fornirà infrastrutture, servizi, strumenti e applicazioni che saranno riutilizzate da diversi stakeholder, tra cui le quattro municipalità che partecipano al progetto (Genova e Santander per l’Europa, Fujisawa e Mitaka per il Giappone), dai cittadini, dagli sviluppatori di servizi e dagli integratori di applicazioni. Sarà quindi possibile creare, sviluppare e gestire applicazioni con al centro l’utente finale e trarre così beneficio dai più recenti progressi nell’ambito dell’IoT e del cloud computing.
Fornire sistemi di ricarica dei cellulari (e degli autoveicoli) aiuta in questa direzione così come aiuta fornire una connettività gratuita per assicurare la cooperazione tra le risorse dei cittadini. In questo modo la città può disporre di una capacità elaborativa, di memorizzazione, e di “sensing” che va ben oltre quella che potrebbe fornire un supercomputer e che richiederebbe enormi investimenti per renderla così pervasiva.
È un importante capovolgimento di paradigma: da smart city che fornisce infrastrutture per i cittadini ad una infrastruttura formata dai cittadini e dalle loro risorse che viene orchestrata e integrata a livello città creando un ambiente smart.
Una struttura basata sul fog, inoltre, garantirebbe di disporre di una crescente capacità proprio dove questa è più necessaria. Infatti dove esiste una domanda maggiore data la maggiore densità di cittadini è anche dove esiste maggiore capacità elaborativa, di memorizzazione e di comunicazione locale creata da smart phones, smart cars, smart appliances.

Di nuovo si nota un capovolgimento di paradigma. Il crescere della domanda porta con sé una crescita delle risorse che aiutano a soddisfarla.

venerdì 4 dicembre 2015

Smart Factory: la fabbrica diventa sempre più intelligente, e l'uomo?

Il settore manifatturiero si sta avviando verso la cosiddetta "Rivoluzione Industriale  4.0", che vede l'applicazione delle più avanzate innovazioni tecnologiche ai sistemi di produzione. Come saranno le fabbriche del futuro? E che ruolo rivestiranno gli esseri umani in questi nuovi processi di produzione?

 La cosiddetta quarta rivoluzione industriale, o Smart Factory, si basa su impianti industriali (macchine, sensori, software e dati) interconnessi fra loro. Il passaggio è quello dalla fabbrica organizzata a quella autorganizzante. La connected enterprise è in effetti un insieme di fattori: connectivity, data management, system management, infrastructure, application management e connected objects. Questi ultimi sono muniti di sensori che, attraverso SIM e rete, dialogano con una piattaforma big data-ready e cloud-based (ma anche fog-ready, perché non tutto può essere portato su cloud). La piattaforma implementa una miriade di protocolli in modo da adattarsi ai diversi sensori. Essendo aperta ed interoperabile, chiunque può svilupparci sopra nuove applicazioni verticali.

L’industria 4.0 si focalizzerà su una domanda personalizzata (dalla produzione di massa alla customizzazione di massa) e reinventerà l’intera catena del valore, dall’ingegnerizzazione del prodotto, al delivery, fino al customer service. Avrà componenti di tipo USB-like, vale a dire che, con l’aggiunta di un nuovo componente, l’intero sistema sarà in grado di inglobarlo e riconfigurarsi di conseguenza. Sarà dunque una fabbrica evolutiva, ed inoltre sostenibile da un punto di vista ambientale. Uno dei cardini chiave del paradigma 4.0 è poi quello della human-robot interaction, che dovrà avvenire in maniera collaborativa.

Industrie 4.0, in particolare, si fonda su cinque pilastri: digitalizzazione, oggetti intelligenti, integrazione tra offline e online, connettività modularizzata e manutenzione predittiva. Le tecnologie abilitanti sono senz’altro l’IoT, inteso propriamente come Cyber Physical System, vale a dire “sensorizzazione” degli impianti, la robotica ad elevata capacità cognitiva e di auto-apprendimento, la raccolta e l’analisi dei dati acquisiti dal layer fisico o estratti dai sistemi logistici e produttivi, la realtà aumentata per interagire con la macchina, il cloud, inteso come accesso diffuso, agevole e on demand alle risorse di produzione, la cybersecurity e l’additive manufacturing (comparto che aggiunge ai tradizionali software di progettazione le stampanti e gli scanner 3D).


Per non perdere competitività, le aziende, in particolare le PMI, devono continuare a investire nella formazione delle proprie risorse umane, nonché acquisire personale specializzato ove si presentano delle lacune, a seconda delle funzionalità che si devono integrare/sfruttare nei prodotti. È evidente che investimenti in tecnologia devono essere supportati da analoghi investimenti in capitale umano, pena il rischio di non riuscire a capitalizzare gli sforzi fatti.

lunedì 30 novembre 2015

Smart City: l’Internet of Things come può generare valore

Da un recente studio condotto dall'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, emerge, come grazie ad un’adozione pervasiva del paradigma dell’IoT a livello di sistema paese, sarebbe possibile risparmiare complessivamente circa 4,2 miliardi di euro all'anno.

Il paradigma dell’Internet of Things (IoT), che rappresenta oggi uno dei principali fattori abilitanti, integrandosi al concetto di Smart City, ne migliora la gestione, la rende più vivibile e fornisce slancio alle attività economiche.

Lo scenario applicativo in Italia è variegato,  la maggior parte dei progetti avviati dai comuni intervistati, gravitano attorno a due temi principali:
1.Gestione della mobilità (58% dei comuni)
2. Illuminazione intelligente (52%).

Inoltre, un dato interessante emerso dalla ricerca riguarda le criticità e le difficoltà nella realizzazione di progetti, evidenziate dai comuni nella mancanza di risorse economiche e di competenze.
La selezione dei progetti IoT per la Smart City deve partire da una attenta analisi delle esigenze del territorio: emerge quindi ancora una volta l’importanza di dotare la PA delle giuste competenze, in modo da sviluppare quella sensibilità che può consentire di identificare le opportunità più adatte al proprio contesto.

Per superare l’empasse si ritiene quindi necessario lavorare su entrambi questi fronti, cercando di ottimizzare gli investimenti, definendo opportuni modelli di finanziamento e al contempo creando nella Pubblica Amministrazione le competenze adeguate per selezionare e gestire i progetti.

Ancora una volta ci troviamo a partire dal basso per avviare concrete soluzioni a livello territoriale. Un esempio pratico ci viene dal progetto Goletta Lilla e il suo slogan “Tingiamo di Lilla i nostri territori”.


Pensate anche voi che questa possa essere il percorso migliore per avviare un progetto paese valido e sostenibile?

venerdì 27 novembre 2015

Vivere senza limitazioni: Tecnologie per l’autonomia



Quella che fino ad alcuni anni fa poteva apparire semplicemente come una visione, oggi si presenta come una possibile e concreta realtà: si assiste infatti alla nascita di una società attiva e inclusiva, destinata a integrarsi perfettamente con la tecnologia e a fruire dei vantaggi che questa comporta.


E’ in questo contesto che si è svolto presso l’EURAC a Bolzano un convegno internazionale, una giornata di sensibilizzazione fortemente voluta dalla Cooperativa sociale independent L. e organizzata in collaborazione con l’EURAC e la ripartizione Sanità della Provincia Autonoma di Bolzano.

Il convegno si è aperto con lo slogan "Innovazione, quali sono le nuove tecnologie a disposizione oggi e quali le tendenze per il futuro?".


Con l’avvento e il progressivo diffondersi delle nuove tecnologie, che via via si sostituiscono alle tecnologie assistive “classiche” e che sono destinate a raggiungere rapidamente un numero sempre crescente di fruitori (basti pensare a titolo esemplificativo al progressivo invecchiamento della popolazione), il modello di vita si evolve dando la possibilità di comunicare, accedere alle informazioni e fruire di servizi non necessariamente progettati e realizzati “per tutti”.
In altre parole stiamo assistendo alla nascita di un mondo sociale più esteso e diversificato, in cui si amplificano le potenzialità della tecnologia in tutti gli ambiti di vita dell’uomo, dall’architettura all’urbanistica, alla medicina, alla scuola e all’edilizia (per es. grazie all’utilizzo di soluzioni e applicazioni domotiche).
Sono state trattate diffusamente tematiche quali l’aumento della qualità della vita grazie all’impiego di tecnologie assistive e presentate soluzioni già impiegate nel settore della domotica (per es. il controllo ambientale) e nell’assistenza domiciliare.
Le tecnologie utilizzate per aumentare l’autonomia e il benessere delle persone anziane null’altro sono che le ricadute pratiche derivate da ricerca e sviluppo in settori anche molto distanti da quello della disabilità.

Nel corso della prima giornata sono stati presentati infatti prototipi avanzati, realizzati da società di ricerca. I lavori sono proseguiti sviluppando il tema dell'architettura senza barriere, dei parchi giochi accessibili e dell’accesso alla cultura per tutti, illustrando nuovi concetti di architettura inclusiva e fruibile a tutti, come ad esempio il “Goletta Lilla”, una soluzione che consente la mappatura automatica delle barriere architettoniche presenti sul territorio, generando mappe con percorsi accessibili a persone con disabilità motorie. L’aumento del benessere e della qualità della vita non dipendono solo dalla tecnologia, ma anche dall'eliminazione delle barriere che rendono difficoltosa la mobilità.

giovedì 26 novembre 2015

“Quando Internet è entrato nella vostra vita?”

E’ la frase con cui David Bevilacqua – Vice President South Europe Theater EMEAR at Cisco Systems – apre il suo speech al primo Evento di #IoEtalks presso l’H-Farm Ventures a Roncade. È bene fare un salto indietro per capire l’importanza di quello che oggi abbiamo, possediamo e da ciò di cui siamo circondati. Internet ha completamente rivoluzionato la nostra vita, le nostre abitudini, la modalità con cui cerchiamo lavoro. Alle spalle, 20 anni di cambiamenti: i primi 12 fatti a passo d’uomo e con innovazioni importanti, gli ultimi 7 ad una velocità – come direbbero alcuni – poco sostenibile. Sono stati anni dove ognuno di noi ha avuto la possibilità di viverli da protagonista ma chi ha colto la vera opportunità? Una sorta di “allenamento” che ci anticipa ai prossimi 5 di dura palestra e solo chi sarà veramente allenato, potrà resistere al cambiamento.
IoT, o meglio, Internet of Things  è una tecnologia che si pone un’obiettivo ben preciso: l’interconnettibilità degli oggetti. Gli oggetti vengono resi intelligenti, in grado di interagire tra loro e solamente in questo modo si potrà ottenere un risparmio di tempo, maggior efficienza nella produzione e distribuzione. Con l’IoT, i tanti oggetti connessi, produrranno molti più dati rispetto allo spazio di archiviazione: il dato, oggi, non ha più valore se non tradotto in informazione. Il dato, l’informazione, la persona (che con il processo di trasformazione digitale ri-acquista un valore importante) sono tutti parte di un Network: un Network che ha visto arrivare al Mobile in 30 anni e all’IoT in soli 10 anni. L’IoT è in grado di portare benefici non solo economici ma organizzativi: fermarsi ai numeri, ai soldi, ai dati oggi non conta più nulla. A fare la differenza oggi è il cambio organizzativo, lo snellire i processi aziendali, la mentalità. Ci stiamo avvicinando a una rivoluzione: Industria 4.0 – “il passato è un patrimonio a cui dobbiamo guardare ma non deve diventare un freno per il nostro futuro“. Con l’IoT nuove soluzioni prenderanno il sopravvento smart mobility, smart energy, ehealth, smart governmentsmart homesmart city e nuovi settori avranno la meglio come il digital signage e il manifatturiero. Soluzioni e settori protagonisti di un’impennata nel mercato globale.
L’IoT, anticipa alcuni concetti chiave: collaborazionecondivisionetrasformazione. Concetti da sempre esistiti ma utilizzati in modo differente. Collaborare con tutti, in modo completamente dinamico. La collaborazione ha permesso alla rottura di muri, schemi rigidi: si è – quasi – arrivati a collaborare tra uffici e persone diverse, ruoli completamente differenti. Uno stravolgere l’organigramma aziendale inserendo nuove figure, anticipando nuove aree / temi su cui lavorare e focalizzarsi. E dalla collaborazione alla condivisione. Da un file all’altro, da un’informazione all’altra. Non siamo più noi i soli proprietari di quello che creiamo ma noi insieme ad altri; il segreto per aumentare il Know-how, per crescere e aumentare l’entusiasmo di ognuno: il sapere è una delle belle ricchezze che ognuno di noi possiede ed è chiamato a mettere al servizio degli altri. Se davvero siamo consapevoli e a conoscenza di questi cambiamenti, allora ci stiamo avviando verso il processo di trasformazione: una trasformazione che ci porterà a vedere – nel 2020 – una crescita enorme di dispositivi e persone connesse fino a 50 miliardi di device – 7 c.a. per persona. Un numero importante se si pensa che oggi, nel 2015, i dispositivi connessi sono pari all’1% degli oggetti che possiamo connettere. La trasformazione digitale è un processo complesso. Sono molte le persone che desiderano – giornalmente – connettere dispositivi e oggetti tralasciando il concetto molto importante quale essere quello della sicurezza. 

Con l’Internet of Things si prende consapevolezza di una fusione: mondo digitale e mondo fisico; due mondi differenti che sono connessi tra loro da una sola cosa: la persona quale nodo importante e unico dei processi di digitalizzazione che acquista un valore eccellente, unico: la persona – che fino ad ora era considerata un numero – esce allo scoperto e ha finalmente un nome, un’immagine, la sua vera identità.

mercoledì 18 novembre 2015

Invito ad aderire alla piattaforma Open Innovation della Regione Lombardia

L’importanza di partecipare per lo sviluppo di progetti innovativi in settori emergenti

La Regione Lombardia per supportare gli obiettivi di crescita economica e sociale del territorio ha ritenuto necessario promuovere “un ecosistema regionale dell’innovazione per condividere l’informazione e facilitare la messa in rete delle competenze in tutte le fasi del processo, dalla definizione e condivisione degli obiettivi strategici, alla realizzazione di progettualità concrete che contribuiscano a raggiungerli, alla valorizzazione e diffusione della conoscenza sui risultati ottenuti, perché vengano rimessi a sistema e alimentino in modo continuo il processo di crescita.

La piattaforma Open Innovation ha i seguenti principi ispiratori:
-    Mette in rete persone e non organizzazioni;
-    Promuove progetti, non è (solo) un marketplace o una vetrina;
-    Prevede un accesso aperto e inclusivo e processi accompagnati;
-   Interfaccia altri servizi di supporto e altre iniziative per la promozione dell’Open         Innovation, non ne replica le funzioni;
-    E’ uno strumento flessibile ed aperto a nuove funzioni ed evoluzioni (es legge “Impresa Lombardia”, crowdfunding, ……)

A10S itech srl – Technology Brokerage Company –  capofila della rete HUBIT – The HUB of Innovation and Technology – ha prontamente partecipato con entusiasmo  a questa iniziativa ritenendola di grande interesse strategico per lo sviluppo di futuri progetti, come aveva già fatto anche in precedenza con l’eco sistema digitale E015, su cui ha sviluppato in collaborazione con Confcommercio Bergamo ed Assintel un servizio denominato “E015 for Smart Communities”, servizio che ha riscontrato l’interesse concreto di diverse decine di Comuni lombardi nell’ambito dei Distretti dell’Attrattività.

Nello stesso modo A10S itech srl credendo fortemente nell’aggregazione delle competenze di imprese e centri di ricerca, ritenendolo un fattore fondamentale per la realizzazione di progetti utili ed innovativi, ha aderito alla piattaforma Open Innovation della Regione Lombardia fornendo la propria partecipazione attiva allo sviluppo della piattaforma stessa, creando una propria community con la denominazione “The HUB of Innovation and Technology for Smart Living “, aprendo discussioni “L’Internet of Things uno strumento per migliorare gli Ambienti di Vita, a patto che … “, lanciando proposte “Community – The HUB of Innovation and Technology for Smart Living – per aprire le porte dell’Internet of Things e metterlo al servizio dei Cittadini e dei Consumatori“ e animandola con notizie.


L’invito che, attraverso questo blog ed i nostri social, mandiamo ai nostri partner, amici, follower è quello di aderire al più presto alla piattaforma Open Innovation, di fornire il proprio fattivo contributo alla crescita della comunità e di partecipare al progetto della piattaforma regionale dell'innovazione.

martedì 17 novembre 2015

Internet of Things - Una Community: “The HUB of Innovation and Technology for Smart Living” per aprire le porte dell’Internet of Things e metterlo al servizio dei Cittadini e dei Consumatori

Vogliamo mettere la Persona al centro di un nuovo eco-sistema 

Il principale obiettivo che ci poniamo è quello di mettere la Persona al centro delle soluzioni che  permettano di migliorare concretamente la qualità di tutti gli Ambienti di Vita.

Le persone hanno bisogno di facili accessi,  non di ostacoli, di essere il più possibili autonome ed indipendenti, richiedono soluzioni, che vadano incontro ai loro bisogni reali,che abbiano un approccio agile e veloce, un migliore accesso alle informazioni ed integrazione tra i vari canali esistenti, con possibilmente il supporto di un operatore qualora il servizio digitale non funzioni totalmente

Non è più sufficiente creare dei dispositivi e degli apparecchi intelligenti, è necessario andare verso lo sviluppo di un eco-sistema, dove si standardizzi e faciliti il loro utilizzo nella massima sicurezza, a bassi costi e soprattutto si difendano il i consumatori , gli utenti dalla babele di “standard” proprietari, per aprire effettivamente le porte dell’Internet of Things al servizio dei Cittadini e dei Consumatori.

Per cambiare veramente il mercato e superare i fattori di criticità è necessario un nuovo modo di interpretare l’utilizzo ed lo sviluppo di IoT che non può continuare ad essere principalmente solo quello dei grandi player, ma deve diventare materia disrupting, di grande svolta, per cambiare radicalmente il sistema di produzione, di interazione con gli utilizzatori, di modello di business.

Per  dare questo indirizzo allo sviluppo  dell’ IoT bisogna agevolare la sinergia e l’accesso a conoscenze, esperienze, nuove opportunità di mercato,  a capitali finanziari che normalmente sono preclusi agli innovatori e a chi vuole cercare di fare i primi passi con una propria idea.

lunedì 16 novembre 2015

Vogliamo mettere la Persona al centro di un nuovo eco-sistema

Community: “The HUB of Innovation and Technology for Smart Living”
per aprire le porte dell’Internet of Things e metterlo al servizio
dei Cittadini e dei Consumatori

A10S itech srl - Technology Brokerage Company -  società capofila della rete di imprese HUBIT (The HUB of Innovation and Technology) ricerca possibili partner che abbiano sviluppato reali competenze nell’ambito dell’ IoT, un loro progetto che vorrebbero realizzare,  abbiano la nostra stessa visione , desiderino realmente confrontarsi e collaborare per aumentare la competitività ed aprirsi a nuove opportunità di mercato, credano nell’opportunità di adottare standard aperti e flessibili  per favorire la creazione di un vero ecosistema IoT 2.0 , per approfondire e sviluppare i seguenti aspetti:
- mettere la Persona al centro delle soluzioni che  permettano di migliorare concretamente la qualità di tutti gli Ambienti di Vita;
- andare verso lo sviluppo di un eco-sistema, dove si standardizzi e faciliti l’uso dei dispositivi e degli apparecchi nella massima sicurezza, a bassi costi;
- interpretare un nuovo modo dell’ utilizzo ed lo sviluppo di IoT che deve diventare materia disrupting;
- agevolare la sinergia e l’accesso a conoscenze, esperienze, nuove opportunità di mercato,  a capitali finanziari.

Partendo da questi obiettivi abbiamo creato una community “The HUB of Innovation and Technology for Smart Living” sulla piattaforma OPEN INNOVATION della Regione Lombardia http://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/home-page dove favorire l’incontro tra StartUppers ed esperti nel campo dell’innovazione e del digitale , Ricercatori, Professionisti ed Investitori, in queste possibili aree di sviluppo: 
  •     Healthcare
  •   Ambiente
  •   Sicurezza
  •   Risparmio Energetico
  •   Industry 4.0
  •   Proximity Marketing (Retail 2.0)

martedì 1 settembre 2015

Tingiamo di Lilla i nostri territori!

Con Goletta Lilla rendiamo i Territori aperti e percorribili a tutti.

Le nostre città, spesso progettate in epoche storiche in cui vi era minor attenzione verso  i soggetti più deboli e le persone con disabilità o mobilità ridotta, sono ancora oggi piene di ostacoli (barriere architettoniche)  spesso insormontabili.
Le difficoltà oggettive in cui si trovano i bilanci degli Enti Locali e la mancanza di una aggiornata e continua mappatura dei territori, di una concreta programmazione degli interventi da effettuare per rendere i territori aperti e percorribili a tutti, fa si che le città, al di là delle belle parole ed intenzioni dei loro amministratori, continuino ad essere poco “ospitali” verso chi ha delle difficoltà motorie.




Go!Lilla è il cuore tecnologico di Goletta Lilla, una soluzione che consente la mappatura automatica delle barriere architettoniche, una soluzione che permette di generare mappe digitali di percorsi accessibili per persone con difficoltà motorie, con l’obiettivo di favorirne la mobilità.
Poter disporre di un servizio continuo di mappatura delle barriere architettoniche e di indicazione dei migliori itinerari percorribili senza ostacoli per raggiungere gli uffici pubblici di una città, ma anche luoghi di interesse pubblico, sociale, turistico, culturale, commerciale attraverso l’utilizzo di applicazioni web sempre aggiornate e funzionanti su smartphone e tablet, favorisce certamente gli spostamenti di persone con qualsiasi tipo di disabilità motoria permanente o temporanea, ma anche più semplicemente di un genitore con il passeggino .
Tutto ciò è di grande aiuto per le persone più svantaggiate e rende un servizio di grande valore alle nostre città facendole diventare sempre più delle smart cities e contribuendo così a trasformarle concretamente in  smart communities.
Inoltre gli amministratori delle città potranno, sulla base dei rilievi effettuati utilizzando Goletta Lilla sul territorio, programmare agevolmente interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, di messa in sicurezza e di migliore accessibilità dei percorsi.

Per la mappatura viene utilizzato un Personal Transporter Ninebot  dotato di una opportuna attrezzatura hardware e software di bordo in grado di registrare la qualità del percorso, quali: asperità del terreno, salite, discese, gradini, passaggi stretti, unitamente alla capacità di georeferenziare i dati raccolti e fotografare o filmare i punti critici del percorso in modo da  documentarne oggettivamente la difficoltà. I dati così raccolti vengono immediatamente inviati ad un server ed elaborati attraverso speciali algoritmi che consentono di effettuare una valutazione della qualità dei percorsi e di stabilirne il grado di accessibilità colorando l’itinerario di diversi colori: VERDE = tratto percorribile, GIALLO = tratto percorribile con aiuto, ROSSO = tratto non percorribile, inoltre segnalando e documentando di volta in volta le diverse tipologia di difficoltà, laddove ve ne fossero, da superare.
Le mappe così generate con Goletta Lilla vengono messe a disposizione via web in modo che, chiunque ne abbia necessità, le possa immediatamente consultare on line, prima e durante gli spostamenti, fornendo così un aiuto di alto valore per muoversi sui territori e raggiungere i luoghi desiderati.
Le mappe verranno ulteriormente completate con altre importanti informazioni, come: parcheggi con posti auto riservati ai portatori di handicap e loro disponibilità, fermate mezzi pubblici con salita agevolata, inoltre negozi, ristoranti, centri culturali, stabilimenti balneari senza barriere architettoniche





Sono due anni che A10S iTech srl sta lavorando a questo progetto e le difficoltà maggiori  incontrate, non sono state certamente quelle tecniche e tecnologiche, ma quelle di trovare finanziamenti che consentissero di coprire i costi per poter realizzare prima un prototipo, poi un servizio completo, infine trovare la disponibilità economica e la sensibilità sociale di Comuni che fossero veramente interessati, non solo a parole, a mettere Goletta Lilla tra le proposte per la promozione del loro territorio.
Finalmente ci siamo riusciti ed adesso il nostro prossimo obiettivo è quello di far conoscere e promuovere Goletta Lilla, di renderla sempre più completa di dati ed informazioni utili, di attrarre l’attenzione di Amministratori Locali e persone sensibili al problema sociale delle persone con difficoltà motorie o mobilità ridotta, cioè di cercare di “Tingere di Lilla” tutti i Territori, Città e Comuni italiani.


domenica 30 agosto 2015

Seguici su OPEN INNOVATION!

E’ nata la Community 
“The HUB of Innovation and Technology for Smart Living”

A10S iTech srl, società capofila della rete HUBIT, ha costituito sulla piattaforma Open Innovation della Regione Lombardia http://www.openinnovation.regione.lombardia.it/admin/backend?state=successful
la community: “The HUB of Innovation and Technology for Smart Living”, che intende creare un luogo dove Imprese e Start-up, Incubatori, Ricercatori, Professionisti, Associazioni, End User possano condividere e discutere i crescenti progressi nelle metodologie e tecnologie che permettono di realizzare l'interconnessione d'innumerevoli oggetti intelligenti e creare soluzioni innovative e complete, come ad esempio nei settori della Home Automation e dell’IoT.

Uno spazio di confronto e di innovazione per lo sviluppo e la realizzazione di soluzioni integrate e sicure, che creino comfort e garantiscano la privacy dei principali ambienti: casa, lavoro, scuola, tempo libero in cui si vive la maggior parte della vita. Dove consentire un utilizzo intelligente dell’ambiente ed il risparmio energetico, aiutare chi si trovi in condizione di maggiore difficoltà (disabilità e riabilitazione, prevenzione) a mantenere la propria autonomia, senza rinunciare a sicurezza, protezione ed assistenza.

La tematica proposta rientra pienamente nell’argomento delle smart cities e nei temi di sviluppo indicati nella delibera X / 3336 del 27/03/2015 avente oggetto “Lettura in Chiave smart cities & communities dei programmi di lavoro ricerca e innovazione delle Aree di specializzazione della strategia di specializzazione intelligente – S3 di Regione Lombardia di cui alla DGR x/2472/2014”. In modo particolare è riferita alla tematica SCC1 – Smart Living.

Per centrare questo obiettivo, la community svilupperà azioni ed iniziative con lo scopo di attivare un sistema virtuoso capace di creare gruppi di discussione, di condivisione della conoscenza, di studi, ricerche, soluzioni su automazione, illuminazione, comunicazione, risparmio energetico, sicurezza, benessere e invecchiamento attivo, disabilità e riabilitazione, prevenzione.

A10S iTech mantiene vivo il suo ruolo di stimolo verso l’innovazione e verso il “buon uso delle tecnologie digitali” anche partecipando attivamente a una serie di tavoli territoriali in cui si sta cercando di definire le linee guida da cui potrebbero generarsi le future strategie rivolte a migliorare la qualità della vita nelle future Smart Cities e nelle Smart Communities:

  • PROGETTO BERGAMO 2.035: Tavolo Bergamo Tecnologica
  • CONFINDUSTRIA BERGAMO: Commissione Innovazione
  • ASSINTEL : Gruppo di Lavoro Innovazione nel retail.